DIVENTA LA VERSIONE MIGLIORE DI TE STESSA!
Quest’anno per me è stato un anno pieno di esperienze nuove e suggestive, ho prestato servizio all’interno del centro diurno per persone adulte con disabilità “Spazio Amico”, dove si lavora proprio sul concetto di autonomia.
Mi sono andata ad affacciare a una realtà molto spesso dura e difficile da comprendere come quella della disabilità. Il servizio civile mi ha dato l’opportunità di poter vivere e soprattutto imparare cose del tutto nuove per me.
Fin da subito sono riuscita a creare un bellissimo rapporto con tutti i ragazzi e gli operatori all’interno del centro mi sono sentita parte, non solo di una cooperativa, ma di un qualcosa di molto piu’ profondo e duraturo nel tempo, una “famiglia” un gruppo di persone con cui cooperare, affrontare i problemi e andare avanti insieme senza lasciare nessuno indietro.
Di tutte le mie esperienze di vita di sicuro questa è stata quella più espressiva perché non solo ho superato dei miei limiti personali ma soprattutto ho instaurato dei rapporti di fiducia, creato momenti che mi hanno fatto stare bene, divertire e che sicuramente rimarranno per sempre impressi non solo nei miei ricordi ma anche nel mio cuore.
Uno dei momenti che sicuramente non scorderò mai è che, a poche settimane dalla fine del mio servizio, nella sede i ragazzi mi facevano capire, non solo a parole, ma anche con i gesti il loro affetto e questo ha significato molto per me perché ha dimostrato non solo il legame che avevamo creato in pochissimo tempo ma anche il fatto che io mi ero affezionata a loro e loro a me.
Sicuramente non scorderò neanche le bellissime lettere che mi hanno scritto, specialmente una in particolare nella quale c’era scritta questa frase che mi ha colpito particolarmente perché’ mi ha fatto capire che ero riuscita ad arrivare a loro. Questa frase diceva che io per loro “c’ero sempre stata e quando avevano bisogno di me io, ero sempre lì ad aiutarli”.
Quando dicono che queste sono esperienze che durano per sempre, a prescindere dalle scelte di vita che una persona andrà a fare, è vero perché cambia la tua prospettiva e la tua visione del mondo che ti circonda.
Io spero che molti giovani come me riusciranno a sfruttare questa opportunità per migliorare, non solo come cittadini, ma anche come esseri umani riuscendo a diventare la migliore versione di se stessi.
Per raccontare le varie prospettive del servizio civile ho voluto intervistare Ileana la mia coordinatrice del centro diurno, dove ho prestato servizio.
– CIAO ILEANA MI FAREBBE MOLTO PIACERE SE TU TI PRESENTASSI E RACCONTASSI UN PO’ LA TUA ESPERIENZA DEL SERVIZIO CIVILE
Salve a tutti mi chiamo Ileana Castellani e coordino tutte le strutture socio-sanitarie della Cooperativa Futura del sesto municipio; ho iniziato nel 2002 come come volontaria del servizio civile, e queste strutture erano rivolte non solo alle persone disabili ma erano annesse anche attività pomeridiane che riguardavano gli adolescenti e ho capito da subito che questa era la mia strada anche perché io sono diplomata in tecnico dei servizi sociali quindi mai avrei pensato di proseguire su questa strada è stata per me un’esperienza formativa e arricchente. In questo lavoro scopri il disagio con mano soprattutto lavorando in una zona come Tor Bella Monaca dove si può trovare il disagio sociale, la dispersione scolastica. La disabilità è un tema speciale che mi ha dato una bella consapevolezza nel voler continuare su questa strada sono cresciuta con molti ragazzi del centro e questo mi ha permesso di migliorare l’approccio con le persone, migliorare l’aspetto comunicativo devo dire che insieme abbiamo fatto un bel pezzo di strada insieme.
-SECONDO TE COSA E’ CAMBIATO NEGLI ANNI NEL SERVIZIO CIVILE? Devo dire che adesso molte cose sono state formalizzate. Nel 2002 non avevamo tutte questa formazione adesso ci sono degli strumenti in più, come la formazione ricorrente specifica anche sul campo.
-C’E’ UN EPISODIO IN PARTICOLARE CHE TI PIACEREBBE RACCONTARE?
Un episodio che mi è rimasto particolarmente impresso a cui sono particolarmente legata era quando mi occupavo del laboratorio di teatro a Castrocaro, è stata un’iniziativa con una compagnia ed è una delle esperienze che tutt’oggi ricordo con piacere.
Mettere piede su un palcoscenico per i ragazzi non solo era appagante, ma li valorizzava. Inoltre non scorderò mai le giornate i momenti passati insieme a farci due risate, sono stati quattro giorni veramente belli che porterò sempre nel cuore. E’ stato un anno bello e positivo ho acquisito maggiori conoscenze e soprattutto sono stata guidata da operatori che mi hanno seguito e mi hanno indirizzato poi a prendere la decisione di scegliere come studi scienze dell’educazione.
-PERCHE’ SECONDO TE UNA RAGAZZA/O DOVREBBE PRENDERE LA DECISIONE DI FARE IL SERVIZIO CIVILE?
Perché il servizio civile è un anno formativo che arricchisce su ogni punto di vista: sociale, professionale e lavorativo; apre i tuoi orizzonti e il tuo punto di vista acquisisce un altro parametro per capire la realtà che ti circonda.
Questo può aiutare anche i giovani che magari molto spesso tendono a escludere il diverso e hanno paura di entrare nel disagio e confrontarsi con questa tipologia di realtà ed è anche grazie al servizio civile che si può avere l’opportunità di scoprire di essere portato per questo lavoro.
Inoltre s’impara a stare anche all’interno di una cooperativa capire come funziona un gruppo riuscire a responsabilizzarsi ancora di più, riuscire a trovare la situazione migliore capendo come portare avanti insieme quegli obiettivi.
Per la redazione
Lucrezia Sestini
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