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MARIA MONTESSORI E IL SUO METODO EDUCATIVO

15 Ottobre 2023
MARIA MONTESSORI E IL SUO METODO EDUCATIVO

Cercate una foto della Benz Patent-Motorwagen, riconosciuta come la prima automobile della storia, realizzata nel 1886 da Karl Benz, e paragonatela a un’auto moderna, magari un modello elettrico di recente produzione. Allo stesso modo, mettete a confronto il design e le funzionalità del primo iPhone, introdotto da Apple nel 2007, con l’ultima versione presentata nel settembre del 2023. Questi due esempi illustrano in modo eloquente come l’incessante innovazione abbia trasformato profondamente numerosi aspetti del nostro quotidiano.
Tuttavia, se osservate una foto di un’aula scolastica risalente a 150 anni fa e la confrontate con una contemporanea, le somiglianze potrebbero colpirvi. Sia in passato che oggi, l’insegnamento tende ad essere di tipo nozionistico, con gli studenti spesso vincolati a rimanere seduti ai loro banchi per ore, in ambienti che non sempre considerano le esigenze specifiche dei bambini. Questo può suscitare riflessioni profonde: mentre la maggior parte dei settori ha subito rivoluzioni epocali, migliorando il nostro stile di vita, l’approccio fondamentale dell’istruzione appare ancorato a metodi tradizionali.
Nonostante la persistenza di certi metodi scolastici classici, nel corso del tempo sono emersi nuovi approcci pedagogici che sfidano le convenzioni. Uno tra questi è indubbiamente il metodo Montessori, sviluppato da Maria Montessori all’inizio del XX secolo.
Contrapposto ai metodi tradizionali, il metodo Montessori pone l’accento sull’indipendenza e sulla libertà di scelta del bambino, puntando a nutrire un profondo senso di responsabilità e di consapevolezza. Mentre molti approcci pedagogici tradizionali propongono percorsi formativi standardizzati e con tappe predefinite, il metodo Montessori privilegia la personalizzazione e la flessibilità.
Un aspetto distintivo di questo metodo è l’importanza data all’interazione tra bambini di età diverse all’interno di una stessa aula. Secondo il metodo Montessori, quando i bambini più giovani interagiscono con quelli più grandi, possono apprendere informazioni e regole di comportamento in un contesto informale, offrendo una prospettiva diversa da quella impartita dal rapporto con l’adulto. Allo stesso tempo, i bambini più grandi, consapevoli di rappresentare un modello, si sentono responsabilizzati e sono incentivati a condividere le proprie conoscenze.
Si sostiene che l’interazione con l’ambiente circostante svolga un ruolo cruciale nella costruzione del carattere, specialmente durante i primi anni di vita, considerati essenziali per il metodo Montessori. Pertanto, le aule montessoriane sono progettate per essere ambienti preparati e ottimizzati, dove ogni elemento, dal mobilio ai materiali didattici, è studiato per stimolare l’interazione, la curiosità e il desiderio di esplorazione dei bambini. In tale contesto, il bambino può agire spontaneamente, scegliendo liberamente le attività che rispondono ai suoi bisogni e interessi, senza costrizioni esterne.

Uno dei pilastri fondamentali dell’approccio Montessori è il rispetto e la comprensione della naturale curiosità e del desiderio innato di apprendimento dei bambini. L’ambiente educativo, i materiali didattici e l’interazione con compagni e insegnanti sono tutti progettati per rispondere e alimentare questa curiosità in modo da stimolare e rinforzare le capacità legate all’acquisizione di un pensiero critico, la capacità di collaborare efficacemente con gli altri, la gestione e risoluzione dei conflitti, la pianificazione e organizzazione, l’empatia, l’autostima, la consapevolezza di sé e l’intelligenza emotiva.
Studi e ricerche hanno dimostrato che i bambini educati con il metodo Montessori tendono a mostrare livelli superiori di performance accademica, pensiero critico e capacità di problem solving rispetto ai loro coetanei. Inoltre, questi bambini spesso manifestano maggiore sicurezza, autonomia decisionale e una migliore capacità di gestire le sfide sociali ed emotive. Un’indagine del 2006, pubblicata sulla rivista “Science”, ha rivelato che gli studenti Montessori, rispetto ai loro coetanei in classi tradizionali, mostravano una maggiore competenza sociale, migliori risultati nei test di lettura e matematica e una maggiore gioia nel compito di apprendere.
In sintesi, l’approccio Montessori non si limita a fornire un’istruzione, ma mira a sviluppare individui completi, equilibrati e capaci di affrontare le sfide con creatività e resilienza.
Il metodo Montessori, ha da subito catturato l’interesse di educatori, ricercatori e genitori. Questa pedagogia ha guadagnato particolare popolarità non solo nei paesi occidentali, ma anche in numerose nazioni in via di sviluppo.
Oltre ad essere adottato nelle scuole dell’infanzia e primarie, i principi Montessoriani hanno trovato applicazione anche in alcune scuole secondarie e programmi dedicati agli adolescenti. La notevole diffusione di questo metodo è attribuibile a vari fattori, tra cui la crescente insoddisfazione nei confronti dell’educazione tradizionale e il desiderio di un approccio didattico maggiormente individualizzato.
Va sottolineato che, nonostante l’ampia presenza di istituti che si proclamano “Montessori”, vi è una considerevole variabilità riguardo all’aderenza ai principi originari del metodo. Se da un lato alcune scuole sono strettamente allineate alla pedagogia e alle pratiche delineate da Maria Montessori, dall’altro ci sono istituti che integrano aspetti del metodo Montessori in un contesto educativo più convenzionale.
Tuttavia, con rappresentanze in 145 paesi e con circa 65.000 scuole che adottano questo approccio, il metodo Montessori rimane una delle correnti pedagogiche più influenti e apprezzate su scala internazionale.

Per la redazione

Guglielmo Accardo

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