GIORNATA MONDIALE CONTRO L’ABUSO E IL TRAFFICO ILLECITO DI DROGA
What have I become?
My sweetest friend
Everyone I know goes away
In the endJohnny Cash – Hurt
Il 26 giugno 1987 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha istituito la Giornata Mondiale contro l’abuso e il traffico illecito di droga, giornata che conferma l’impegno degli Stati membri dell’ONU a cooperare nelle azioni di sensibilizzazione e lotta all’abuso e consumo di droga.
Quest’anno la giornata è dedicata al Listen-first, ovvero Ascoltare prima di tutto i bambini e i giovani.
In nostro aiuto, per illuminare un tema estremamente complesso, viene il World Drug Report dell’ONU, aggiornato al 2022. Il primo dato significativo è quello che evidenzia l’aumento del consumo di droga, dal 2010 a oggi, del 26%, in pratica nel 2020 circa 284 milioni di persone hanno fatto uso di sostanze stupefacenti (numeri sicuramente al ribasso); il rapporto evidenzia anche l’aumento dei consumi tra fasce di popolazione più giovani, specialmente tra gli adolescenti. Questo abuso diventa socialmente rilevante e pericoloso se lo pensiamo esercitato da fasce d’età che hanno maturato una scarsa consapevolezza degli effetti del consumo di droghe, effetti che si mostrano in forme inedite a causa di una fragilità psichica, già indotta dalla pandemia di Covid-19.
In questo contesto non è da sottovalutare la crescita della produzione di nuove sostanze psicoattive (NSP), droghe con principi attivi legali che vengono vendute a prezzi bassi e consumate, in maggior parte, da giovani. Nel 2021, ad esempio, 65.000 adolescenti, in Italia, ne hanno fatto uso e i numeri sono in crescita. Spesso si tratta di droghe sintetiche, come amfetamine, metamfetamine ed ecstasy, o basti ricordare l’utilizzo sempre più frequente del GHB, comunemente nota come droga dello stupro. Se poi si guarda al consumo di cannabis, cocaina ed eroina, i dati ci dicono che l’Italia è ai primi posti in Europa (si veda la Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia). La stessa Relazione indica un’espansione del mercato della cocaina: un’analisi delle acque reflue ha mostrato, in media, il consumo di 12 dosi ogni 1000 abitanti. Il grande mercato per il traffico illegale di droga è tutt’ora rappresentato dalla cannabis, la sostanza più utilizzata a livello globale.
La cannabis è stato ed è il casus belli di uno scontro sociale che, da decenni, contrappone vari movimenti popolari e istituzioni, in lotta a favore o contro la legalizzazione. È un tema delicato ma si può evidenziare come a oggi la cannabis rappresenti il maggior introito per il mercato nero e le mafie, che ne regolano la produzione e la vendita, assicurandosi piazze di spaccio affidate a gregari sacrificabili senza che il mercato ne risenta. È chiaro come questo sistema abbia una ciclicità e una verticalità tali da rendere inefficaci le misure attuali, che consistono unicamente nella sporadica repressione.
In ultima analisi, il World Drug Report dell’ONU sottolinea come la produzione di sostanze stupefacenti abbia il suo impatto a livello ecologico e di come il loro consumo sia una questione sociale non solo legata all’età ma anche all’identità sessuale e alla classe sociale.
Gli studi riportano che la maggioranza dei consumatori di sostanze stupefacenti è composta da uomini ma alcuni specifici tipi di droghe, come le metamfetamine, sono utilizzati in egual misura da donne; nonostante ciò, il rapporto tra donne e uomini in cura per l’uso di metamfetamine è di 1 a 5. Il rapporto tra uomini e donne sul consumo di tipi di droga specifici mostra come sedativi e tranquillanti e oppioidi per uso non-medico sia quasi uguali tra uomini e donne, mentre oppioidi e cocaina siano prevalentemente utilizzati da uomini. Sono fattori sociali da non sottovalutare, che necessitano di ulteriori studi e di modalità eterogenee di prevenzione per contrastare efficacemente l’abuso di sostanze.
Per quanto riguarda la produzione è utile guardare al carbon footprint, ovvero l’impronta di carbonio, parametro che determina gli impatti ambientali delle attività antropiche. Ogni chilogrammo di cocaina prodotto corrisponde a 590 Kg di CO2e, è un peso immenso che si aggiunge a uno stile di vita umano già non più sostenibile. È allo scopo di prevenire ulteriori danni all’ambiente che l’ONU ha proposto di inserire la produzione illegale di sostanze, a base di piante (come cannabis e cocaina), nel dibattito sui sistemi alternativi di agricoltura; inoltre, è stata avanzata la proposta di combattere tale produzione, legandola ai controlli sui processi di deforestazione illegale.
Il problema del traffico illecito è complesso, vasto e gravita attorno a questioni di ordine sociale, ambientale e politico, si muove trasversalmente nelle società globali e, a seconda dei periodi, più o meno silenziosamente, eppure coinvolge ogni giorno migliaia di famiglie, di gruppi sociali, di persone che ne sono vittime e difficilmente hanno la forza, o la possibilità, di chiedere aiuto.
Per questo è importante continuare a sostenere una sensibilizzazione e un’informazione che non siano faziose ma educhino e rendano consapevoli, senza stigmatizzazioni né demonizzazioni. Si deve, prima di tutto, ascoltare.
Listen first.
Per la redazione
Francesco Petrella
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