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AMBIENTE

10 Maggio 2023
AMBIENTE

L’enciclopedia Treccani ne dà la definizione che segue: “sistema complesso di fattori fisici, chimici e biologici, di elementi viventi e non viventi e di relazioni in cui sono immersi tutti gli organismi che abitano il Pianeta”.

Di fatto però, questo termine può essere declinato in diverse forme, cioè impiegato in contesti diversi, dalla geografia alla sociologia.

Discipline apparentemente lontane, troppo scolastiche o accademiche, tenute insieme dal concetto unico di spazio. E come tale, è importante tutelarlo e salvaguardarlo da tutti i fattori di rischio che possono danneggiarlo in modo più o meno permanente. L’ambiente è tutto ciò che ci circonda, e al tempo stesso tutto con cui si interagisce.

Si possono distinguere differenti tipi di ambiente: Acquatico (subacqueo) e Terrestre (subaereo) e all’interno di queste due macroaree si distinguono per quello acquatico il Marino, Salmastro, Epigeo, Ipogeo, Oceanico, Continentale, Submediterraneo e per il terrestre il: Desertico, Equatoriale, Savana, Steppa, Bosco temperato.

Il termine “ambiente” deriva dal latino ambiens, participio presente del verbo ambire. È inteso come “andare intorno, circondare“. Per questo, si traduce con “tutto ciò che sta intorno o che circonda qualcosa”. E’ l’insieme degli spazi in cui – e che – l’uomo vive, in cui è immerso  e da cui è circondato. Con questo si intendono l’insieme di condizioni sul piano sociale, culturale, economico e storico. L’uomo è inoltre influenzato da fattori definiti abiotici (temperatura, umidità, pressione, altitudine, litologia, geomorfologia…) e biotici (organismi che agiscono sull’ambiente, modellandolo mediante le varie interazioni).

La Costituzione italiana all’articolo 9 prende in considerazione il termine, tanto da riservargli una specifica tutela giuridica: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”.

Il termine ambiente ne contiene, richiamando l’immagine della matrioska russa, almeno altri due: natura e paesaggio.

La natura è l’universo nella sua totalità con i fenomeni e le forze fisiche e vitali. Nella sua etimologia il termine latino  identifica “ciò che sta per nascere“. La natura si compone della flora e della fauna, in rapporto ai fenomeni della terra. Il paesaggio è invece la materializzazione nello spazio geografico dei processi storici, articolati secondo i meccanismi insediativi, le presenze culturali e artistiche, gli eventi di varia natura. Insomma, il complesso degli elementi che compone uno spazio definito, la cornice ambientale di una porzione territoriale. 

L’uomo, si è detto, è inserito nell’ambiente naturale, il quale è composto da differenti elementi (floristici, faunistici, climatici, geomorfologici…), e per questo la tutela dell’ambiente equivale alla tutela dell’umanità. L’esperienza del Covid 19 ha dimostrato come l’eccessivo sfruttamento delle risorse ambientali è causa delle pandemie presenti e future. Quindi, per evitare catastrofi ambientali e vere e proprie stragi pandemiche occorre identificare l’ambiente come un fattore dell’economia e perseguire lo sviluppo sostenibile. Il covid ha dunque dimostrato, con gli effetti drammatici che si sono verificati e di cui ancora oggi si avverte la scia, che il benessere e lo sviluppo economico presuppongono lo sviluppo sostenibile. Il concetto di sviluppo sostenibile è nato tanti anni fa per sottolineare la necessità di puntare a una crescita economica che rispetti sia l’ambiente che il piano sociale, garantendo all’uomo condizioni di benessere e uguaglianza.

Dal 2015 i 193 Paesi membri dell’Onu hanno definito un programma chiamato Agenda 2030, che fissa degli obiettivi concreti per poter raggiungere la sostenibilità. Sono coinvolti in questo progetto tanto i fattori sociali, quanto quelli economici e ovviamente ambientali, per salvaguardare le risorse naturali sempre più a rischio a causa di problemi allarmanti quali- fra gli altri – il cambiamento climatico di cui è proprio l’uomo il primo responsabile. Alla base dell’Agenda 30 ci sono cinque concetti chiave:

  • Persone
  • Prosperità
  • Pace
  • Partnership
  • Pianeta

La condizione di partenza è: per la salute e il benessere globale, è necessario un pianeta sano.

Il termine ambiente è impiegato anche in antropologia. Questa disciplina si impegna a studiare le teorie che riguardano le relazioni fra società umane e ambienti, appunto (nella declinazione di cui sopra). I temi che questa affronta abbracciano l’ecologia, la sociologia, la cultura (con particolare attenzione alla diversità culturale), la religione. L’oggetto di studio sono dunque le relazioni fra gli esseri umani e l’ambiente che li circonda, cercando di interpretare le dinamiche che sostengono questa relazione e di comparare le differenti tecniche adattative dei membri di una determinata società all’ambiente.

Gli interessi di un antropologo ambientale possono comprendere questioni legate alla giustizia e all’accessibilità delle varie comunità alle risorse naturali e alla gestione dei beni comuni.

Si tiene, inoltre, sempre presente la valutazione di nuove forme di stratificazione e disuguaglianza legate alla mercificazione e a vari aspetti dell’economia liberista, sviluppando nuovi modi di pensare alle interdipendenze. Si dettagliano, infine, le traiettorie storiche (tra cui il colonialismo, il capitalismo, l’imperialismo) che modellano le opinioni contemporanee a livello locale e globale.

Per la redazione
Alessia Giurintano

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