ARTE
L’arte divenne una specie di magia, capace di evocare un volto perduto.
Le immagini colossali mi sembravano un mezzo per esprimere le vere proporzioni che l’amore
conferisce agli esseri; queste immagini, le volevo enormi come un volto visto da vicino.
Alte e solenni come le visioni degli incubi, pesanti come il ricordo che mi perseguita.
Marguerite Yourcenar in “Memorie di Adriano”
L’Arte, nel senso più ampio del termine, comprende qualsiasi attività umana (individuale o collettiva) che si basa su attrezzature tecniche, abilità innate e codici di comportamento derivati dall’apprendimento e dall’esperienza, dando luogo a forme ad espressione creative ed estetiche. L’arte è quindi un linguaggio ed ha la capacità di comunicare emozioni e informazioni. Tuttavia, non esiste un linguaggio dell’arte, né un chiaro codice di interpretazione, difatti, la maggior parte delle lingue non hanno un termine equivalente per definire la parola “arte”.
Possiamo porre uno sguardo verso il suo senso più sublime: l’arte è l’espressione estetica dell’essere interiore o dell’anima dell’uomo. Riflette le opinioni, i sentimenti e i pensieri dell’artista nella sfera sociale, morale, culturale, etica e religiosa del suo tempo.
D’altra parte, alcuni filosofi ritengono che esista un linguaggio oggettivo che dovrebbe essere posto nelle condizioni nelle quali possa essere compreso da tutti indipendentemente dal tempo e dallo stile.
Secondo Hegel, lo scopo dell’arte non è né imitare la natura, né cercare di suscitare emozioni e purificare le passioni, né coltivare o migliorare la moralità, ma “rivelare la verità in una forma d’arte sensibile“. La bellezza artistica ha l’espressione percettiva della verità, il bello artistico non può essere assimilato alla natura, il bello è stato costituito dall’uomo.
In questo senso l’arte è essenzialmente mediazione e conciliazione dello spirituale e del materiale, dell’universale e del particolare, dell’infinito e del finito, del pensiero e della sensibilità, nell’armonia del pensiero sensuale, effimero e puro, nell’armonia del naturale e del finito tra la realtà e tra l’infinita libertà dei concetti”.
L’arte, al giorno d’oggi sta diventando sempre più inclusiva per la sua capacità di mettere insieme oggetti e soggetti: pensiamo alla musica, alla scultura, alla poesia, al balletto, al cinema, alla pittura, l’essenza dell’arte non è separazione ma “integrazione”, anche quando non riusciamo ad apprezzarla o non riusciamo a decifrare chiaramente il messaggio, ci interagiamo, parliamo con gli oggetti e con noi stessi, e gli stimoli producono risposte che ci piaccia o no. Per questo l’arte è un’occasione per riflettere su noi stessi e sul mondo che ci circonda.
Ha la capacità di arricchire la nostra esperienza quotidiana aprendo porte che ci supportano per migliorare i nostri atteggiamenti, diventare aperti, disposti a servire le nostre relazioni e capaci di condividere la bellezza.
L’arte suggerisce di guardare sempre le cose con estrema attenzione ai dettagli, mostrandoci il lato spesso sorprendente delle cose, seguito da sfide metaforiche profondamente ricercate, puntando sull’unicità e l’irripetibilità. È una conoscenza totale non riducibile solo al razionale; è soprattutto una rivelazione, un’intuizione, un ascolto profondo, un’esperienza commovente, un movimento interiore che può farci stare bene anche fisicamente, spingendoci al rispetto e alla condivisione.
Secondo psicologi e terapeuti, l’arte è soprattutto un’attività manuale: si tratta di costruire, disporre, mescolare, toccare, modellare, incollare e disegnare. Si tratta di “fare”, agire concretamente, tendere verso la creazione e la fantasia.
In psicologia, questo si chiama “catarsi”. La parola significa letteralmente “purificare” e indica l’espressione liberatoria di forti emozioni. La pittura, il disegno, la scultura possono essere catartiche perché alleviano le emozioni dolorose e disturbate, liberandole.
Il processo stesso di “fare arte” può anche alleviare lo stress e l’ansia creando una risposta fisiologica capace di far alterare l’umore e le percezioni soggettive. Possiamo scoprire la causa del nostro dolore, o la fonte della nostra gioia e del nostro potenziale creativo.
L’arte racconta inevitabilmente le nostre storie personali da tutti i lati: emozioni, pensieri, esperienze, valori e credenze.
Lasciamo che il patrimonio della bellezza artistica possa regalare emozioni concrete e pure verso gli altri e verso noi stessi.
Giulia
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