VACANZA
La parola vacanza nasce dal latino vacantia sostantivo dal verbo vacare, che vuol dire non solo essere vuoto o libero o privo, ma anche avere tempo, dedicarsi, avere tempo libero.
Dall’enciclopedia Treccani la prima voce della parola vacanza che troviamo è “il fatto, la condizione di essere o di rimanere vacante”, solo al secondo punto viene descritta la definizione più nota nel linguaggio comune di vacanza “intermissione, temporanea cessazione di un’attività” e al terzo punto si parla di “sospensione”, ma in determinate locuzioni e situazioni.
Generalmente, nel linguaggio comune, quando si parla di vacanza si parla di un “periodo più o meno lungo di distacco dalle proprie ordinarie occupazioni” (Treccani), si parla di ferie, spesso estive, ma molto più spesso si parla di un viaggio.
Viene, infatti, automatico collegare la partenza, verso mete lontane e non, ma non sempre la vacanza prevede uno spostamento.
Come abbiamo visto dall’etimologia infatti la parola stessa ci indica che il periodo di vacanza è un periodo di libertà: non ci sono impegni, scadenze, non c’è il solito ritmo frenetico della città o il ritmo dettato dal lavoro, dallo studio e dalla scuola.
Durante la vacanza il tempo è governato dalle esigenze e dalle necessità personali. Perciò la vacanza può essere sia un viaggio, sia un periodo di riposo, in base a ciò che la persona ritiene sia giusto per sé.
Il Paese delle Vacanze
di Gianni Rodari
“Il paese delle vacanze
non sta lontano per niente:
se guardate sul calendario
lo trovate facilmente.
Occupa, tra Giugno e Settembre,
la stagione più bella.
Ci si arriva dopo gli esami.
Passaporto, la pagella.
Ogni giorno, qui, è domenica,
però si lavora assai:
tra giochi, tuffi e passeggiate
non si riposa mai.”
E per salutarvi vi lascio in compagnia di alcuni dei nostri articoli dell’ultimo anno per le vostre letture estive!
Per la redazione
Nicoletta Capotorto
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